Arbusto o piccolo albero alto pochi metri a foglie caduche; la corteccia, liscia, ha la superficie di colore bruno scuro punteggiata da numerose lenticelle chiare che in gruppi di due- cinque formano delle st5rie orizzontali e parallele; la superficie interna della corteccia è gialla e diviene bruno- rossastra al contatto con l’aria. Le foglie sono inserite alternatamene sui rami, talvolta sono apposte alla base dei rametti; il picciolo è pubescente; la foglia è ellittico-obovata con apice acuto e base a cuneo, il margine è intero, la superficie è glabra o talvolta pelosa lungo le nervature nella superficie inferiore. I fiori , in numero di due- dieci, sono raggruppati in fascetti all’ascella delle foglie; il peduncolo è lungo; i cinque sepali sono triangolari, i cinque petali sono di colore bianco-verdastro.
Il frutto è una drupa sferica prima porporina-violetta poi nera a maturità; nella polpa sono contenuti tre noccioli, ciascuno con un seme all’interno.

Originaria dell’Europa, delle regioni mediterranee, dell’Asia nord occidentale, la droga proviene da piante spontanee o da coltivazioni in boschi in riva a corsi d’acqua.

Corteccia dei rami

Una miscela complessa e numerosa di derivati antracenici stabili ed altri instabili in forma libera, glucosidica, ridotta e ossidata nella corteccia stagionata. L’azione terapeutica è dovuta alle:
– Glucofranguline A e B
– Diglucosidi con glucosio e ramnosio
– Franguline A e B
– Frangulemodin 8-0-glucoside

– Lassativo dell’intestino crasso
– Coleretica
– Colagoga

– Stipsi
– Insufficienza biliare

Le preparazioni di frangola non vanno utilizzate in presenza di ilei né durante la gravidanza o l’allattamento.

Non noti, per uso conforme alle prescrizioni. In caso di utilizzo frequente e prolungato o di sovradosaggio, è possibile un aumento della perdita di acqua e Sali, in particolare di potassio.